Terza parte - Il profeta
Gli anni passano, Paul Muad'dib si adatta alla vita del deserto e diviene una figura rispettata presso i Fremen per il suo talento militare. Chani diventa la sua compagna (come concubina) e insieme hanno il piccolo Leto. Jessica nel frattempo mette al mondo la sua bambina, cui danno il nome di Alia, che mostra fin dalla più tenera età la caratteristica di prenata, inquietando la gente del sietch con discorsi e atteggiamenti da adulta. Paul e la madre addestrano alle tecniche di combattimento Bene Gesserit i membri del Sietch Tabr e molti altri giovani che cercano in Paul una guida spirituale. Questi uomini diventeranno poi i Fedaykin, un truppa scelta di guerrieri fanaticamente devoti a Muad'dib, ancora in lotta con le sue visioni per liberarsi dal destino che scorge nelle sue visioni: un destino di Jihad (guerra santa) e di morte.
Per poter essere totalmente accettato dal suo nuovo popolo, Paul deve tuttavia sottoporsi al rito di passaggio con cui i giovani Fremen diventano adulti: imparare a cavalcare il verme delle sabbie. Mentre tutti trovano i vermi estremamente pericolosi e li evitano ad ogni costo, i Fremen hanno segretamente sviluppato una tecnica che consente loro di usare queste creature come mezzo di trasporto. I Fremen considerano i vermi manifestazioni del dio Shai'hulud ed hanno rivestito di una valenza sacra l'atto di cavalcare il verme.
Paul riesce nell'impresa, cavalcando un verme gigantesco lungo più di tre Km, e diventando quindi un Fremen a tutti gli effetti. Durante il viaggio di ritorno lui e i suoi Fedaykin si imbattono in un gruppo di contrabbandieri in cerca di spezia e, con una trappola, riescono a catturarli. Alla loro guida Paul ritrova Gurney Halleck, che non aveva voluto abbandonare il pianeta dopo la sconfitta subita anni prima. Gurney riafferma la sua fedeltà a Paul e si unisce a lui insieme ai suoi uomini, ma lo avverte che fra di essi ci sono alcuni nuovi che secondo lui potrebbero essere spie. Durante una sosta i suoi sospetti trovano conferma quando quegli uomini si rivelano per spie Sardaukar e assalgono i Fremen, senza tuttavia successo. Tutti i Sardaukar vengono uccisi nello scontro, tranne il loro comandante che Paul decide di liberare perché riveli all'imperatore che Paul Atreides è ancora vivo.
Al ritorno a casa, Paul deve affrontare un altro problema: tutti ora si aspettano che sfidi l'amico Stilgar a duello mortale per il comando di Sietch Tabr, secondo la tradizione. Stilgar non intende sottrarsi a questo scontro: pur sapendo che gli costerà la vita, lo accetta come inevitabile. Paul usa quindi l'autorità di cui gode per rompere la tradizione e si proclama duca di Arrakis, assumendo il potere senza uccidere l'amico, che anzi, riconferma capo del sietch e suo braccio destro.
Acclamato da tutti i Fremen, decide quindi di incrementare le ostilità con gli Harkonnen ad un'attiva guerriglia. Il barone Vladimir, intanto, ha deciso che i tempi sono maturi per portare Rabban alla rovina per potergli sostituire Feyd-Rautha e richiede al nipote quote di produzione irraggiungibili, negandogli al contempo nuove truppe. Approfittando di ciò, Paul e i suoi Fremen mettono in crisi gli Harkonnen, riuscendo ad interrompere quasi totalmente le esportazioni di spezia. Ciò costringe l'imperatore Shaddam IV ad intervenire personalmente, decidendo di partire per Arrakis con il suo esercito Sardaukar e le truppe di leva di tutte le Case Maggiori, determinato a cancellare la minaccia Fremen ad ogni costo.
Nonostante i suoi successi, Paul si sente però ancora frustrato dal fatto di non poter controllare i poteri di preveggenza e non riuscire ancora a vedere molte parti del futuro. Egli si sente intrappolato in un destino che continua a guidarlo verso la jihad delle sue visioni e che appare ineluttabile. Decide perciò di intraprendere un pericoloso passo: assumere dell'essenza di spezia e sottoporsi alla cerimonia delle Reverende Madri, cosa a cui nessun uomo era mai riuscito a sopravvivere prima. Paul sopravvive, ma cade in un coma profondo quasi indistinguibile dalla morte e, non avendo detto a nessuno di ciò che stava per fare, molti lo considerano davvero tale. Persino Jessica, dopo aver usato tutte le sue conoscenze per risvegliarlo senza successo, comincia a dubitare. Solo i Fedaykin rimangono convinti che si tratti di una trance religiosa volta a raccogliere le forze necessarie alle successive battaglie. Oramai disperata, Jessica fa tornare Chani dal deserto meridionale, dove buona parte della popolazione Fremen vive e lavora al sicuro dalla guerra. Chani capisce la causa dello stato di Paul e usando dell'altra essenza di spezia, stavolta modificata da Jessica con i suoi poteri di Reverenda madre, riesce a svegliarlo. Paul riemerge così dal coma con rinnovati poteri di preveggenza e con la certezza di essere il Kwisatz Haderach, colui che può essere in molti posti contemporaneamente. Il potere di vedere il futuro però porta un terribile prezzo, la rassegnazione all'inevitabilità del futuro stesso: Paul diverrà un dio e i suoi adoratori porteranno la guerra santa attraverso la galassia.
Mentre Paul era in coma, l'imperatore è sbarcato su Arrakis con i Sardaukar e gli Harkonnen, fortificandosi nello spazioporto di Arrakeen, la capitale del pianeta, mentre le altre case Maggiore vengono tenute in orbita dalla Gilda, pronte ad intervenire. Ormai l'imperatore è a conoscenza della vera identità di Muad'dib, poco prima del suo arrivo ha inviato una grossa unità di Sardaukar in uno dei rifugi Fremen nel profondo deserto. Tali rifugi contengono solo bambini, donne e vecchi Fremen, tuttavia la truppa riesce a malapena a sfuggire con tre prigionieri fra i quali Alia.
Il piano di battaglia di Muad'dib prevede di sfruttare l'arrivo di una tempesta di Coriolis su Arrakeen. Usando le testate atomiche tattiche della famiglia Atreides, i Fremen aprono una breccia nel Muro Scudo, la catena montuosa che circonda la città e la protegge dal deserto. Attraverso la breccia, la tempesta penetra nel bacino in prossimità dello spazioporto e i venti saturi di sabbia ed elettricità statica cortocircuitano gli scudi energetici delle truppe imperiali. Decine di vermi carichi di Fremen vengono guidati nella pianura e i Sardaukar vengono sbaragliati. Nella confusione dell'attacco, Alia riesce a fuggire e uccide il barone Harkonnen.
La battaglia è vinta ma negli scontri il figlio di Paul e Chani, il piccolo Leto, resta ucciso. L'imperatore è costretto alla resa, ma le forze di tutte le altre Case sono ancora in orbita pronte a calare sul pianeta. Paul allora minaccia la Gilda di distruggere l'ecosistema di Dune assieme ad ogni futura produzione di spezia se le truppe non faranno ritorno ai propri pianeti. La Gilda obbedisce e volta le spalle all'imperatore. Questi tenta di salvarsi prima ordinando a Thufir Hawat di uccidere Paul a tradimento con un ago avvelenato, ma questi preferisce uccidere sé stesso, poi appoggiando la richiesta di Feyd-Rautha di risolvere l'antica faida fra Atreides e Harkonnen con un duello. Feyd-Rautha è un combattente abile e senza scrupoli, ma Paul accetta e dopo un difficile combattimento riesce a sconfiggerlo.
A questo punto Shaddam IV, senza più risorse, è costretto ad abdicare e viene mandato in esilio su Salusa Secundus, pianeta madre originale della Casa Corrino. Paul sposa la figlia maggiore dell'ex-imperatore, Irulan, per rispettare le forme di fronte al consiglio delle Case Maggiori; tuttavia si tratta solo di un matrimonio di convenienza, poiché il suo amore appartiene completamente a Chani.
Così Paul Muad'dib diventa il nuovo imperatore della Galassia e trasferisce la capitale su Arrakis, mentre i Fremen stanno già trasformando il suo nome in una nuova religione, pronti a diffonderla in tutto l'universo conosciuto.
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