mercoledì 17 agosto 2011

Il silenzio


Vi è un detto: " Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio ". Questo detto risulta sempre profondamente vero. Più ne capiamo il significato, più realizziamo questa verità. Quante volte durante il giorno ci capita di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere! Quante volte disturbiamo la pace del nostro ambiente con una involontaria mancanza di silenzio. Quante volte riveliamo le nostre limitazioni, la nostre meschinità, la nostra grettezza, che avremmo potuto nascondere, se solo avessimo taciuto! Quante volte, benchè desiderosi di rispettare gli altri, non riusciamo a farlo, perchè non sappiamo tacere. Per un uomo che vive in questo mondo un grande pericolo sta in agguato, il pericolo di confidarsi con una persona, con la quale non volevo confidarsi.

Corriamo questo pericolo non sapendo tacere. Un grande interprete della vita, il poeta persiano Sa'di dice:

"Che valore ha il buon senso, se non viene in mio soccorso prima che io pronunzi una parola! "

Questo ci dimostra che malgrado la nostra saggezza, possiamo fare uno sbaglio, se non abbiamo un buon controllo nelle parole che usiamo. Di questa verità troviamo facilmente degli esempi: coloro che parlano molto, hanno minor potere di coloro che parlano poco. Una persona loquace può non essere in grado di esprimere un'idea in mille parole, mentre chi è padrone del silenzio, sa esprimersi con una sola parola. Tutti possono parlare, ma non tutte le parole hanno la stessa potenza. Inoltre, una parola dice meno di quanto sappia esprimere il silenzio. La nota fondamentale di una vita armoniosa è il silenzio.

Nella vita di ogni giorno esistono preoccupazioni a cui non sempre possiamo far fronte e allora solo il silenzio può aiutarci. Poiché, se vi è una religione, se vi è un modo per mettere in pratica la religione, è quello di compiacere Dio, compiacendo l'uomo. L'essenza della religione è di capire il prossimo. E non possiamo vivere questa religione se non dominiamo la parola - e se non ci rendiamo conto del potere del silenzio. Spesso ci sentiamo di aver ferito un amico; avremmo potuto evitarlo, con un maggior controllo sulle parole. Il silenzio è lo scudo degli ignoranti e la protezione dei saggi. Perché l'ignorante cela la sua ignoranza col tacere, e il saggio non getta le perle ai porci, se conosce il valore del silenzio. Che cosa ci dà potere sulle parole? Che cosa ci dà questa forza, che può essere ottenuta col silenzio? La risposta è: la forza di volontà; e ancora: è il silenzio che ci dà il potere del silenzio. Quando una persona parla troppo, dà segno di irrequietezza. Più parole vengono usate per esprimere un'idea, meno forza hanno. È un vero peccato che si pensi cosi spesso a risparmiare i centesimi e mai a risparmiare le parole. E come conservare ciottoli e gettare vie perle. Un poeta indiano dice:

"Conchiglia, da dove viene il tuo prezioso contenuto? Dal silenzio; per anni e anni le mie labbra son rimaste chiuse ".

Per un po' di tempo, si lotta con se stessi; si cerca di controllare gli impulsi; poi però, la stessa cosa si trasforma in forza. Veniamo ora alla spiegazione più scientifica e metafisica del silenzio. Le parole consumano un certo quantitativo di energia e il respiro, che dovrebbe portare nuova vitalità al corpo, viene ostacolato nel suo ritmo normale, se si parla costantemente. Non è che una persona nervosa parli troppo; è il parlare tanto che la innervosisce. Da dove viene il grande potere dimostrato da fachiri e da yogin? Dall'aver imparato a praticare l'arte del silenzio. Questa è la ragione per cui nell'est, nelle case e nelle corti in cui i fachiri meditavano,vi era silenzio. Certe volte diverse civiltà del mondo, veniva insegnato alla gente, quando si riuniva per festeggiare, di tacere, per un po' di tempo. È molto triste che questo problema attualmente sia cosi trascurato e che pochi ci pensino. È un problema che riguarda la salute, che tocca l'anima, lo spirito, la vita. Più pensiamo a questo argomento e più ci accorgiamo di essere continuamente coinvolti in qualche attività. Dove ci porta ciò, quale ne sarà l'esito? Per quanto possiamo vedere, ci porti i battaglie, rivalità e situazioni sempre più aspre. Visti i risultati, constatiamo che tutto ciò non fa che procurarci maggiori preoccupazioni, fastidi e lotte. Vi è un detto indù: "Più si cerca la felicità, più infelicità si trova ". La ragione è che quando la felicità viene cercata in direzione errata, ci si procura infelicità. La nostra esperienza è sufficiente a farcelo capire; ma la vita ci stordisce, le azioni ci assorbono e non ci fermiamo mai a pensarci.

Pare che il mondo si stia svegliando agli ideali spirituali; tuttavia vi è più attività - non solo attività esterna - ma anche attività mentale. Veramente l'umanità ha i nervi a pezzi per la mancanza di silenzio e per la superattività, del corpo e della mente. Quando il corpo riposa, l'uomo dice che dorme. La sua mente però continua ad agire, come di giorno. In questo mondo competitivo, l'uomo è cento volte più indaffarato di quanto lo sia mai stato prima. Naturalmente egli necessita di più riposo, quiete e pace, che non una persona che vive nella foresta e che ha tempo a disposizione. Quando l'attività cresce a tal punto e si perde l'arte del silenzio, che cosa ci si può aspettare?

Dove imparare il raccoglimento? Nel silenzio. Dove praticare la pazienza? Nel silenzio, Il silenzio praticato durante la meditazione è ancora un'altra cosa. Silenzio significa che dovremmo badare a ogni parola e a ogni azione che facciamo: questa è la prima lezione. Ogni persona veramente meditativa, ha imparato a servirsi del silenzio, naturalmente, nella vita di ogni giorno. Chi ha imparato il silenzio nella vita di ogni giorno, ha già imparato a meditare. Una persona può riservare mezz'ora al giorno per la meditazione, ma quando, di fronte a mezz'ora al giorno per la meditazione, ve ne sono dodici o quindici di attività, l'attività priva di forza la meditazione. Quindi le due cose devono camminare insieme.

Una persona che desidera imparare l'arte del silenzio deve decidere, per quanto lavoro abbia da fare, di conservare nella mente il pensiero del silenzio. Se non si tiene conto di questo, non si raggiungerà mai il pieno beneficio della meditazione. È come una persona che va in chiesa una volta alla settimana e negli altri sei giorni tiene i propri pensieri il più lontano possibile dalla chiesa.

A un re persiano, molto pio, il primo ministro chiese: " Voi meditate gran parte della notte e lavorate tutto il giorno. Come è possibile? ". E lo Shah disse: " Durante la notte sono io che inseguo Dio, durante il giorno è Dio che mi segue ". La stessa cosa avviene col silenzio: chi cerca il silenzio, sarà cercato dal silenzio. Ed è cosi con tutte le cose che desideriamo: se le cerchiamo abbastanza, esse, col tempo, ci seguono da sole.

Ci sono molte persone che poco si curano di fare del male a qualcuno, se sono convinte di dire la verità. Si sentono giustificate e non badano se l'altro piange o ride. Vi è comunque una differenza tra la verità e il fatto puro e semplice.

Il fatto è ciò di cui si può parlare - la verità ciò che non può essere tradotto in parole. La pretesa di " dire la verità " cade da sola, quando ci si rende conto della differenza che ce tra fatto e verità. La gente discute di dogmi, di credenze, di principi morali, in base alle proprie nozioni. Ma arriva un momento, nella vita di un uomo, in cui tocca la verità, ma non sa trovare le parole adatte a esprimerla e tutte le discussioni, le dispute e le argomentazioni crollano. In quel momento egli dice: " Non importa chi ha sbagliato, tu o io. Ora desidero soltanto correggere il torto ". Giunge anche il tempo, in cui le continue domande che uno fa a se stesso, su questo e su quello, si esauriscono, poiché la risposta sorge dall'anima ed è ricevuta in silenzio.

La tendenza generale dell'uomo è quella di ascoltare tutto ciò che giunge da fuori - e non è solo l'orecchio ad essere aperto al mondo esterno, all'orecchio è attaccato il cuore. Il cuore che ascolta le voci provenienti dal mondo esterno dovrebbe voltargli le spalle e attendere pazientemente fino a quando non riuscirà a udire le voci che giungono dall'interno.

Vi è una voce udibile e una voce non udibile, di coloro che vivono e di coloro che non vivono, di tutta la vita. Ciò che l'uomo riesce a esprimere in parole, dice poco. Si può forse parlare di gratitudine, di evoluzione, di ammirazione? Giammai, perché le parole saranno sempre inadeguate. Ogni sentimento profondo ha una voce propria: non può venir espresso con parole esterne. Questa voce arriva da ogni anima - ogni anima può essere udita solo dal cuore. E come si prepara il cuore? Col silenzio.

Non deve sorprenderci che alcune persone hanno cercato la foresta e la montagna, che hanno preferito le regioni impervie agli agi della vita mondana. Esse hanno cercato qualcosa di prezioso. Inoltre, esse hanno trasmesso in parte l'esperienza raggiunta col loro sacrificio. Ma non è necessario seguirli nella foresta o nelle grotte di montagna. L'arte del silenzio si può imparare ovunque: in tutta la vita, per quanto impegnati, si può mantenere il silenzio.

Il silenzio è qualcosa che - consciamente o inconsciamente cerchiamo in ogni momento della vita. Cerchiamo il silenzio e lo fuggiamo, nello stesso tempo. Dove si ascolta la parola di Dio? Nel silenzio. I veggenti, i santi, i saggi, i profeti, i maestri hanno udito la voce che viene dall'interno, avendo reso se stessi silenziosi. Con ciò non voglio dire che si potrà udire la voce; perché si è silenziosi. Intendo dire che, una volta che si è raggiunto il silenzio, ci sarà la possibilità di udire la parola che giunge costantemente dall'interno. Quando la mente è stata acquietata, si può comunicare con chiunque si incontri. Non c'è bisogno di molte parole; quando gli sguardi s'incontrano, ci si capisce. Due persone possono parlare e discutere per tutta la vita e non capirsi; altre due, se hanno acquietata la mente, si guardano e in un momento tra loro il contatto è stabilito.

Da dove provengono le differenze che ci sono tra le persone? Dall'interno. Dalla loro attività. E da dove l'armonia? Dalla quiete della mente. È il rumore, che ostacola la voce, che udiamo distante - è l'acqua agitata della sorgente, che ci impedisce di vedere la nostra immagine riflessa nell'acqua.

Quando l'acqua è quieta, il riflesso è chiaro; quando la nostra atmosfera è quieta, udiamo la voce che giunge costantemente al cuore di ogni persona. Cerchiamo consiglio, cerchiamo la verità, cerchiamo il mistero. Il mistero è dentro di noi, i consigli, la guida è nella nostra anima.

Spesso s'incontra una persona, il cui contatto rende inquieti, nervosi. La ragione è che questa persona non è riposante, non è tranquilla - e non è facile rimanere calmi e conservare la propria tranquillità in presenza di chi è agitato o inquieto. L'insegnamento di Cristo: " Non resistere al male ", significa: " Non reagire alle condizioni turbate di una persona agitata ". Sarebbe come afferrare un fuoco, che ci brucerà.

La via per sviluppare - in noi stessi - il potere di resistere a tutte le influenze perturbatrici che incontriamo nella vita di ogni giorno, è di acquietarsi, per mezzo della concentrazione.

La nostra mente è come una barca mossa dalle onde e influenzata dal vento. Le onde sono le nostre stesse emozioni e le nostre passioni, i pensieri e le immagini; il vento è l'influenza esterna, a cui dobbiamo far fronte. Per poter arrestare la barca, bisognerebbe avere un'ancora. Fermiamoci un momento a considerare quest'ancora: se è troppo pesante, fermerà la barca; se è leggera, la barca continuerà a muoversi, non si arrestera, perché in parte è nell'acqua e in parte nell'aria.

In questo modo, tuttavia ci limitiamo a controllare la barca: utilizzarla è ben altra cosa. La barca non è fatta per rimanere immobile; è fatta per uno scopo. Sembra che non tutti se ne rendano conto, ma la barca è fatta per andare da un porto all'altro. Perché la barca possa navigare ci vogliono varie condizioni: per esempio, che non sia sovraccarica. Cosi il nostro cuore non va caricato troppo pesantemente, con le cose I cui ci atracchiamo; altrimenti la barca non galleggerà. La barca non deve restare sempre nello stesso porto, deve arrivare al porto a cui era destinata.

Inoltre, la barca deve reagire al vento, che la porterà nel porto cui era diretta: questa è la sensazione che l'anima riceve dal lato spirituale della vita. Questa sensazione, questo vento, ci aiuta a proseguire verso il porto, al quale tutti siamo destinati. Una volta concentrata, la mente dovrebbe agire come la bussola - che indica sempre la stessa direzione. Un uomo i cui interessi vanno in mille direzioni diverse, non è maturo per viaggiare in questa barca. E' l'uomo che ha una cosa sola in mente e che considera tutte le altre cose secondarie, che può andare da questo porto verso l'altro. Questo è il cammino chiamato misticismo.

mercoledì 10 agosto 2011

http://www.youtube.com/watch?v=KNnh8nszFU0&feature=share

alle prese con gli ultrasuoni


Gli ultrasuoni sono delle onde meccaniche sonore. A differenza dei fenomeni acustici propriamente detti, le frequenze che caratterizzano gli ultrasuoni sono superiori a quelle mediamente udibili da un orecchio umano. La frequenza convenzionalmente utilizzata per discriminare onde soniche da onde ultrasoniche è fissata in 20 kHz. Lo stesso termine ultrasuono chiaramente indica ciò che è al di là (ultra) del suono, identificando con suono solo il fenomeno fisico udibile.

Come ogni altro tipo di fenomeno ondulatorio gli ultrasuoni sono soggetti a fenomeni di riflessione, rifrazione e diffrazione e possono essere definiti mediante parametri quali la frequenza, la lunghezza d'onda, la velocità di propagazione, l'intensità (misurata in decibel), l'attenuazione (dovuta all'impedenza acustica del mezzo attraversato).

Diffrazione


La diffrazione è un fenomeno fisico associato alla deviazione della traiettoria delle onde (come anche la riflessione, la rifrazione, la diffusione o l'interferenza) quando queste incontrano un ostacolo sul loro cammino. È tipica di ogni genere di onda, come il suono, le onde sulla superficie dell'acqua o le onde elettromagnetiche come la luce o le onde radio; la diffrazione si verifica anche nelle particolari situazioni in cui la materia mostra proprietà ondulatorie, in accordo con la dualità onda-particella.

Rifrazione


La rifrazione è la deviazione subita da un'onda che ha luogo quando questa passa da un mezzo ad un altro nel quale la sua velocità di propagazione cambia. La rifrazione della luce è l'esempio più comunemente osservato, ma ogni tipo di onda può essere rifratta, per esempio quando onde sonore passano da un mezzo ad un altro o quando le onde dell'acqua si spostano a zone con diversa profondità.

Riflessione


Assorbimento, riflessione e trasmissione sono i fenomeni che avvengono quando la luce interagisce con la materia. Quando l'energia radiante incide su un corpo, una parte viene assorbita, una parte viene riflessa e una parte viene trasmessa. Per la legge di conservazione dell'energia, la somma delle quantità di energia rispettivamente assorbita, riflessa e trasmessa è uguale alla quantità di energia incidente

martedì 2 agosto 2011

Blade Runner

Blade Runner è un film del 1982, diretto da Ridley Scott.

È uno dei più celebri film di fantascienza, liberamente ispirato al romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick, oggi considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi della seconda metà del Novecento (non solo nell'ambito fantascientifico), nonché precursore del filone cyberpunk. Il titolo del film è tratto dal romanzo The Bladerunner (1974) di Alan E. Nourse.[3]

Nel 1993 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.

Nel 2007 l'American Film Institute lo ha posizionato al 97º posto nella classifica AFI's 100 Years... 100 Movies.
Indice
[nascondi]

Trama di Blade runner

Il film è ambientato nella Los Angeles dell'anno 2019. La tecnologia ha permesso la creazione di esseri analoghi agli umani, detti 'replicanti', destinati all'utilizzo come schiavi, dotati di capacità intellettuali e forza fisica estremamente superiori alla norma, ma con una longevità limitata a pochi anni. Sei replicanti del modello più evoluto (tre femmine e tre maschi), capitanati da Roy Batty, sono fuggiti dalle colonie extramondo e, giunti furtivamente a Los Angeles, hanno cercato di introdursi nella fabbrica dove sono stati prodotti, la Tyrell Corporation, nella speranza di riuscire a modificare la loro imminente "data di termine". Due di loro (un maschio e una femmina) sono finiti in un campo elettrico e sono stati catturati[5], mentre gli altri quattro sono fuggiti. Uno di questi, Leon, è stato individuato tra i nuovi assunti alla Tyrell, ma è riuscito a scappare nuovamente sparando all'agente Holden che lo stava sottoponendo ad un test per il riconoscimento dei replicanti.

Il poliziotto Rick Deckard, già agente dell'unità speciale Blade Runner, viene forzatamente richiamato in servizio dal capitano Bryant per "ritirare" i quattro replicanti. Deckard, sempre accompagnato nei suoi spostamenti dal collega Gaff, si reca nell'ufficio del dott. Tyrell per provare il test su un replicante modello Nexus 6. Il dott. Tyrell lo invita a provare il test prima su un umano, la sua segretaria Rachael, che si rivelerà essere invece un replicante, un esperimento della Tyrell Corporation.

Deckard ispeziona l'appartamento di Leon, dove trova una squama e una serie di fotografie. Nel frattempo, Leon e Roy Batty fanno visita ad Hannibal Chew, un progettista genetico di occhi che lavora per la Tyrell Corporation. Chew, minacciato dai due, dice loro di rivolgersi a J.F. Sebastian, un altro progettista genetico amico del dott. Tyrell.

Tornando a casa, Deckard viene seguito da Rachael, la quale vuole sapere se è una replicante o un'umana. Deckard le rivela la verità e, di fronte ai dubbi di Rachael, le racconta i suoi ricordi d'infanzia, dimostrandole che in realtà sono solo innesti mentali. Rachael, disperata, fugge dall'appartamento di Deckard. Nel frattempo la replicante Pris, compagna di Roy Batty, riesce ad ottenere la fiducia di J.F. Sebastian e a farsi ospitare nel suo appartamento.

Deckard sogna ad occhi aperti un unicorno[6]. Al risveglio, esamina una delle foto trovate nell'appartamento di Leon e riesce ad associare la squama alla replicante Zhora. Attraverso le indagini scopre che la squama è di un serpente finto utilizzato da una spogliarellista in un suo spettacolo. Deckard si reca nel locale dove lavora Zhora, e con una scusa la segue nel camerino. Zhora capisce le intenzioni di Deckard e fugge per strada, ma Deckard riesce a raggiungerla ed a "ritirarla", uccidendola.

Bryant informa Deckard che dovrà "ritirare" anche Rachael, che è scomparsa dalla Tyrell dopo aver subìto il test. Quando Bryant e Gaff si allontanano, Deckard vede Rachael e cerca di raggiungerla, ma improvvisamente viene fermato da Leon, che ha assistito al "ritiro" di Zhora. Leon cerca di uccidere Deckard, ma Rachael interviene uccidendo Leon. Deckard decide di graziare Rachael e di nasconderla a casa sua, dove i due si innamorano. Roy Batty, raggiunta Pris, la informa che sono rimasti solo loro. I due convincono J.F. Sebastian ad accompagnare Roy Batty dal dott. Tyrell per chiedergli se esiste un modo per posticipare la loro imminente "data di termine"[7]. Tyrell gli dice che non è possibile e così Roy Batty uccide il dott. Tyrell, cavandogli gli occhi con i pollici, e J.F. Sebastian.

Deckard viene informato del duplice omicidio e si reca nell'appartamento di J.F. Sebastian, ritenendo che i due replicanti rimasti si sarebbero nascosti lì. Al suo arrivo viene attaccato da Pris, ma Deckard riesce a spararle, uccidendola. Poco dopo giunge Roy Batty che, vista Pris priva di vita, decide di dedicare i suoi ultimi istanti di vita alla vendetta[8]. Nel tentativo di scappare, Deckard salta da un tetto ad un altro ma non riesce ad atterrare e rimane aggrappato ad una trave, sospeso nel vuoto. Roy Batty lo raggiunge e, invece di ucciderlo, lo trae in salvo. Dopo un breve monologo («Io ne ho viste cose...»[9]), Roy Batty muore di fronte all'impietrito Deckard.
(EN)
« I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhauser Gate. All those... moments will be lost... in time, like tears... in rain. Time to die. »
(IT)
« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. »
(Roy Batty)

Poco dopo arriva Gaff che si complimenta per il lavoro svolto, ma dice a Deckard «Peccato però che lei non vivrà!», riferendosi a Rachael. Deckard va nel suo appartamento per mettere in salvo Rachael prima che un altro agente speciale la "ritiri". Mentre Rachael si avvia verso l'ascensore, protetta da Deckard, colpisce con la scarpa un origami a forma di unicorno[10]. Deckard lo prende e ripensa alle parole pronunciate poco prima da Gaff[11].

Ambientazione

Il film è interamente ambientato a Los Angeles, nel novembre del 2019. Il pianeta Terra, a causa dell'inquinamento e del sovraffollamento, è diventato invivibile. Chi può si trasferisce nelle colonie extramondo, mentre sulla Terra rimangono coloro che sono stati scartati alla visita perché malati (come J.F. Sebastian, affetto da invecchiamento precoce) o coloro che non possono permettersi il viaggio. La vita animale e vegetale è pressoché scomparsa, per cui è proibito uccidere veri animali.
L'interno del Bradbury Hotel di Los Angeles, utilizzato come location nel film

La città di Los Angeles è perennemente avvolta dalla nebbia prodotta dall'inquinamento, che offusca il Sole e produce una pioggia continua. Le strade, rese luride dalla pioggia, sono piene di veicoli e di persone di ogni razza, anche se è nettamente predominante la componente asiatica.[35] In città si parla il Cityspeak, uno slang multilinguistico e multietnico[36].

I moderni grattacieli e le industrie sorgono accanto ai palazzi più antichi, per lo più fatiscenti e adattati alle "nuove tecnologie" facendo passare le tubazioni sulle facciate esterne. L'assenza totale del bello contribuisce a trasmettere allo spettatore la sensazione di claustrofobia.

I replicanti

I Replicanti sono androidi (per la precisione organismi artificiali) pressoché indistinguibili dall'uomo, creati dalla Tyrell Corporation. I replicanti protagonisti del film appartengono alla serie Nexus 6: sono superiori all'uomo per forza e agilità, nonché di intelligenza almeno pari a quella degli ingegneri che li hanno creati. Sono stati progettati per essere il più possibile simili agli uomini (lo slogan della Tyrell è più umano dell'umano). Gli ingegneri della Tyrell stimarono la possibilità che i Nexus 6 potessero nel tempo sviluppare emozioni proprie (rabbia, amore, paura, sospetto,...) ovvero potessero assumere coscienza di sé, e così li dotarono di un dispositivo autolimitante, vale a dire 4 anni di vita[37].

I Nexus vengono impiegati nelle colonie extramondo per i lavori più faticosi e pericolosi, oppure come "articolo di piacere" per i soldati di stanza nelle colonie militari extramondo. In seguito ad una rivolta, è stato proibito l'utilizzo di replicanti sulla Terra, ed è compito della squadra speciale Blade Runner "ritirare" (ovvero eliminare) i replicanti presenti sul pianeta.

Per distinguere un replicante da un umano, il sospetto viene sottoposto ad un test per l'empatia denominato Voigt-Kampff, che consiste in un interrogatorio condotto con un dispositivo puntato sull'occhio dell'interrogato. Il replicante, di fronte alle domande pensate per suscitare un'emozione precisa nell'interrogato, tradisce la sua natura in seguito all'impossibilità, dovuta alla mancanza del bagaglio di esperienze tipico di un essere umano, di controllare le proprie emozioni. Per la riuscita del test sono infatti fondamentali i tempi di reazione alle domande.

lunedì 1 agosto 2011

Dune

Dune è un romanzo con ambientazione fantascientifica scritto da Frank Herbert nel 1965. Vincitore nello stesso anno del premio Nebula e l'anno successivo del premio Hugo, i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, Dune è il primo dei sei romanzi che formano la parte centrale ed originaria del Ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa dell'autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio Brian Herbert con Kevin J. Anderson, il Preludio a Dune.

Originariamente pubblicato in due parti tra il 1963 e il 1965 sulla rivista Analog (ex Astounding Magazine) con i titoli di Dune World e The Prophet of Dune, il romanzo di Herbert è la storia della sfida a sfondo ecologico tra la dinastia Atreides e quella Harkonnen per il controllo del pianeta Arrakis, una landa desertica, unico luogo di produzione, raccolta e raffinazione del Melange (o Spezia), una preziosissima sostanza fondamentale per la struttura della società galattica per motivi che vengono descritti nel romanzo stesso e approfonditi nei libri successivi.

Dune, e in generale l'intera serie di Herbert, hanno influenzato profondamente l'immaginario fantascientifico, a partire da Guerre stellari, come più volte il suo ideatore George Lucas ha ammesso.[1] Per molti anni si è ipotizzata una produzione cinematografica anche per Dune, fino a che, con l'ingresso sempre più importante degli effetti speciali nel cinema statunitense, nel 1984 è stato infine prodotto un kolossal, Dune, diretto da David Lynch, che ha cercato di condensare in 137 minuti l'intera vicenda del primo romanzo.

Dune è il romanzo che detiene il record di vendite nel genere fantascientifico; 12 milioni di copie[2][3].

A seguito del film è stata prodotta una serie di videogiochi, mentre nel 2000 è stata realizzata una miniserie televisiva, Dune il destino dell'universo, che si proponeva di essere più aderente ai dettagli del romanzo rispetto al film, seguita nel 2002 da I figli di Dune, tratta dal secondo e dal terzo romanzo del ciclo.

Dune la trama

Trama

Il duca Leto Atreides il Giusto è un uomo di grande carisma che incarna i migliori ideali della casa Atreides, giustizia e fedeltà ai propri subordinati. Grazie a queste qualità il duca riscuote grande popolarità fra le altre case nobiliari che formano il Landsraad, il consiglio che affianca nel governo l'imperatore. Il duca inoltre, con l'aiuto dei suoi abili aiutanti Duncan Idaho, Gurney Halleck e il mentat Thufir Hawat ha addestrato un forza combattente capace di competere in abilità con i temuti Sardaukar imperiali, per quanto numericamente molto più piccola.

Per queste ragioni l'imperatore Shaddam IV della casa Corrino comincia a considerare il duca una minaccia al suo trono e decide che la casa Atreides deve essere distrutta. Non potendo ricorrere ad un attacco diretto, che scatenerebbe una rivolta di tutte le altre case, Shaddam decide di sfruttare una faida secolare fra gli Atreides e gli Harkonnen come copertura, con l'assistenza dell'astuto e crudele Barone Vladimir Harkonnen.
Il deserto di Arrakis

Lo scenario per la trappola è fornito dal pianeta Arrakis, detto Dune. Si tratta di un mondo ostile coperto da un unico immenso deserto, con una scarsa popolazione, i Fremen, costretta a vivere stentatamente risparmiando ogni goccia d'acqua, in pochi rifugi protetti (i sietch). La superficie priva di significativi rilievi e di mari è frequentemente spazzata dalle tempeste di Coriolis, micidiali uragani con venti anche di ottocento chilometri orari saturi di sabbia abrasiva. Nel deserto, inoltre, scorrazzano i vermi delle sabbie, gigantesche creature lunghe centinaia di metri, invulnerabili a quasi ogni arma umana e dotati di migliaia di denti cristallini capaci di ridurre in briciole qualsiasi materiale.

Nonostante la sua inospitalità, Arrakis è forse il mondo più importante della galassia in quanto è l'unica fonte della più preziosa merce dell'impero: la spezia (o Melange), una droga capace di allungare la vita, mostrare il futuro e dischiudere tutte le potenzialità della mente umana. La spezia inoltre è essenziale ai navigatori della Gilda spaziale nel pilotaggio delle grandi astronavi che assicurano il commercio e la comunicazione fra i mondi dell'impero, delle quali la Gilda detiene il monopolio, in più è necessaria ai mentat (computer umani, unica forma di calcolatori permessi dopo la Jihad Butleriana) ed alle stesse "streghe" del Bene Gesserit per le loro capacità di prescienza e scovare la verità; perciò sulla spezia si basa tutta l'economia della galassia. Per tutte queste ragioni, vista l'importanza del pianeta, Arrakis non appartiene a nessuna casa nobiliare, neppure a quella imperiale, ma viene assegnato in gestione ad una delle Case Maggiori dall'imperatore, secondo criteri che riflettono i complessi equilibri di potere dell'universo di Dune e che coinvolgono anche altre potenti organizzazioni come la sorellanza delle Bene Gesserit. La gestione di Arrakis rappresenta una grande responsabilità per un casato che deve garantire una costante produzione di spezia ad ogni costo, ma è anche l'opportunità per accumulare immense ricchezze.

Il libro è diviso in tre parti ed al termine contiene sei appendici (Ecologia di Dune, La religione di Dune, Relazione sui motivi e propositi delle Bene Gesserit, Almanacco Al-Ashraf, Terminologia dell'Impero, Carta di Dune) volte a meglio spiegare il contesto e gli antefatti della vicenda.

Dune Prima parte - Il pianeta delle dune

Prima parte - Il pianeta delle dune

Da molti anni Arrakis è affidato al controllo degli Harkonnen, che governano la popolazione con pugno di ferro, sfruttandola al limite della schiavitù. L'imperatore Shaddam, in complicità con lo stesso Barone Harkonnen, annuncia il passaggio della gestione alla famiglia Atreides che deve quindi trasferirsi in massa dal pianeta natale Caladan. La decisione ha una motivazione militare (allontanare gli Atreides dalla loro base di potere e costringerli a combattere su un terreno estraneo) ed un duplice scopo politico (preparare la giustificazione per il successivo attacco Harkonnen e sviare i sospetti dall'imperatore).

Il duca Leto è consapevole della trappola che si sta organizzando contro di lui, tuttavia egli decide di obbedire onde non inimicarsi l'intero Landsraad e pensando di aver tempo per riuscire a predisporre le difese necessarie, sperando pure di poter portare dalla propria parte gli abitanti autoctoni di Dune: i Fremen, un popolo duro, temprato dalle avversità del pianeta, perfettamente adattato alla vita nel deserto, diffidente verso gli estranei ai quali si mescolano raramente. A causa della loro esistenza segregata, le genti provenienti da altri mondi considerano i Fremen un popolo primitivo, soprattutto gli Harkonnen che li hanno sempre trattati come animali da cacciare fino allo sterminio, cosa questa che ha generato nei Fremen un profondo odio nei loro confronti. A differenza di tutti gli altri, il duca Leto e i suoi collaboratori si sono resi conto di come i Fremen possiedano invece una cultura sofisticata e una tecnologia avanzata, esemplificata dalle famose tute distillanti che permettono ad un uomo di sopravvivere nel deserto per giorni senz'altra acqua che quella contenuta nel suo corpo. Essi, inoltre, sono stati i primi a notare l'analogia fra l'asprezza delle condizioni ambientali di Arrakis e quelle di Salusa Secundus, il pianeta prigione dove vengono addestrati i terribili guerrieri Sardaukar, la guardia personale dell'Imperatore, reputati a ragione i migliori soldati della galassia. Tale analogia ha fatto sorgere in Leto l'idea che i Fremen potrebbero essere trasformati in una forza militare capace di rivaleggiare e persino superare le imbattibili truppe scelte dell'imperatore. Confidando in questa opportunità, il duca si trasferisce su Arrakis col suo popolo, i suoi collaboratori, e la sua famiglia: la concubina, Lady Jessica, e il loro figlio Paul. A complicare ulteriormente la trama degli intrighi politici si aggiungono le particolari circostanze riguardanti la nascita del ragazzo che introducono nello scenario un ulteriore soggetto segretamente interessato alle vicende. Lady Jessica appartiene alla sorellanza delle Bene Gesserit, un millenario ordine composto (per motivi fisiologici) da sole donne. Lo scopo ufficiale dell'ordine è lo sviluppo del pieno potenziale della mente umana attraverso un rigido addestramento, che conferisce alle sue adepte straordinarie capacità di osservazione, ragionamento e memoria, manipolazione della mente altrui mediante la voce e la psicologia, controllo delle proprie funzioni biologiche e perfino, nel caso delle Reverende Madri, accesso completo alle memorie genetiche di tutte le proprie antenate femmine, in più sempre le reverende madri hanno il compito di conservare determinate "linee genetiche" per i loro scopi, ovvero tramite accoppiamenti (anche ai limiti degli incesti) riescono a selezionare determinati individui cosi scelti geneticamente ad esclusivi scopi di eugenetica. Per tutte queste ragioni alle scuole Bene Gesserit vengono affidate le figlie della più alta società imperiale e le adepte stesse sono spesso scelte come compagne dalla nobiltà.

La sorellanza tuttavia ha anche scopi meno noti, tutti concernenti un programma di accoppiamenti selettivi volti a migliorare la qualità della specie umana fino a creare il cosiddetto "Kwisatz Haderach", un essere dotato del potere di accedere a tutte le memorie dei suoi antenati (non solo a quelli femminili), ovvero di avere una reverenda madre maschile.

Al programma di accoppiamenti partecipano le stesse adepte Bene Gesserit, in special modo quelle che sono entrate a far parte delle Case Maggiori. Lady Jessica (che scoprirà di essere figlia naturale del barone Vladimir Harkonnen, notoriamente omosessuale) faceva parte di un passo cruciale di tale programma in quanto avrebbe dovuto dare al duca Leto una figlia femmina. In seguito la ragazza avrebbe potuto essere fatta sposare a Feyd-Rautha Harkonnen, erede del barone Vladimir, ponendo fine alla faida prima che essa distruggesse una o entrambe le due famiglie facendo perdere alla sorellanza due preziose linee genetiche. Tuttavia Jessica disobbedì agli ordini per amore del duca e concepì un figlio maschio.

Paul Atreides è la figura centrale dell'opera, un adolescente di grandi capacità, addestrato dalla madre nelle tecniche Bene Gesserit e dagli uomini di suo padre nelle più sofisticate tecniche militari.

Giunti su Arrakis, gli Atreides si trovano di fronte al difficile compito di assumere il controllo del pianeta e rimettere in moto la produzione di spezia, tentando nel contempo di riorganizzare le proprie forze in vista dell'attacco che sanno inevitabile. Essenziale a questo scopo è guadagnare il più presto possibile la fiducia e l'aiuto dei Fremen, cosa che il duca inizia ad ottenere grazie al suo carisma e alle sue qualità umane.

Ad aiutarli nella transizione c'è Liet Kynes, planetologo imperiale e "Arbitro del Cambio", titolo di colui che, in rappresentanza dell'imperatore, verifica che il passaggio di consegne fra due Case maggiori avvenga secondo le regole. Kynes, si scoprirà presto, è un capo Fremen e mentre collabora con gli Atreides cerca di valutare se i nuovi padroni possano rappresentare un'opportunità oppure una minaccia per il suo popolo. Qui si apre una nuova parentesi, secoli prima la Missionaria Protectiva, un'agenzia segreta del Bene Gesserit volta a creare mitologie e misteri fra le popolazioni della galassia, ha diffuso su Arrakis, il mito della prossima venuta del salvatore che li avrebbe liberati dagli Harkonnen: Muad'ib (il topo del deserto anche soprannominato Mahadi). La popolazione Fremen si accorgerà ben presto che Paul potrebbe essere il tanto atteso salvatore in quanto moltissime delle sue azioni e delle cose che dice si rispecchiano nelle leggende che da secoli essi si tramandano (secondo le profezie, il Mahadi "Colui che ci guiderà al paradiso" sarebbe giunto da un altro mondo e sarebbe stato figlio di una Bene Gesserit). Non passerà quindi molto tempo perché i Fremen si riferiranno a Paul definebdolo il Lisan Al-Gaib, "La voce dal mondo esterno", un altro nome per il loro messia.

Mentre Leto e i suoi sono impegnati alla scoperta dei tanti misteri e peculiarità di Dune, l'attacco Harkonnen giunge prima del previsto e si rivela assai più massiccio di qualsiasi stima: ben dieci legioni di soldati harkonnen, ai quali sono mescolati Sardaukar (i temibili e violenti soldati dell imperatore) travestiti. Il piano del barone Vladimir comprende inoltre un fattore che gli Atreides non sono stati capaci di anticipare: la presenza fra di loro di un traditore. Si tratta del dottor Yueh, il medico personale del duca, un uomo insospettabile in quanto soggetto al "condizionamento imperiale" Suk, una forma di condizionamento mentale che impedisce al soggetto di arrecare qualsiasi danno ad un altro essere umano. Il processo è reputato irreversibile e infrangibile, tanto che i medici Suk sono autorizzati a curare persino l'imperatore. Gli Harkonnen tuttavia riescono nell'impresa di piegare Yueh al loro volere sfruttando come arma di ricatto sua moglie, da loro catturata anni prima ed uccisa senza che il medico ne sapesse niente, e la fama delle terribili atrocità cui essi sottopongono i loro prigionieri.

Al momento dell'attacco Yueh disattiva lo scudo energetico che protegge il palazzo e narcotizza il duca Leto, Paul e Jessica. Privi di guida e di difesa, le truppe Atreides vengono decimate e gli Harkonnen riprendono il controllo del pianeta. Il duca e la sua famiglia vengono catturati, così come Thufir Hawat. Gurney Halleck riesce a fuggire con un piccolo gruppo di soldati e trova rifugio presso i contrabbandieri di spezia che da sempre vivono ai margini della società di Dune (e che il duca Leto aveva deciso di lasciare in pace per usarli come via di fuga proprio in previsione di una situazione del genere). Duncan Idaho invece al momento dell'attacco si trova presso una comunità Fremen, avendo guadagnato il rispetto del suo capo, impegnato a convincere questo popolo a schierarsi apertamente con gli Atreides.

Ottenuta la vittoria, il barone Harkonnen ricompensa Yueh rivelandogli di avere ucciso la moglie già da tempo e facendolo uccidere dal suo consigliere Piter de Vries, un mentat deviato particolarmente sadico, vero autore del piano per la distruzione degli Atreides. Yueh aveva però a sua volta preparato una trappola per il barone: dopo aver neutralizzato Leto con un farmaco paralizzante, aveva impiantato in un suo dente una capsula di gas velenoso. Quando il barone, ucciso Yueh, si avvicina a Leto per rinfacciarli la sua vittoria, questi rompe la capsula liberando il gas, tuttavia sbaglia i tempi e riesce ad uccidere soltanto Piter de Vries ed alcuni soldati.

Riguardo Paul e Jessica, il barone decide di ucciderli per eliminare una volta per tutte i rivali Atreides, tuttavia ciò andrebbe contro i desideri dell'imperatore che non ha mai desiderato l'estinzione della famiglia (con la quale è lontanamente imparentato) ma soltanto il ridimensionamento del loro potere. Visto l'uso diffuso nell'impero di veridiche (adepte Bene Gesserit particolarmente addestrate nell'arte di percepire se una persona stia mentendo), il barone ha bisogno di poter affermare di fronte all'imperatore con assoluta sincerità di non essere stato responsabile (direttamente) delle loro morti, perciò ordina che vengano portati nel deserto e lasciati a morire lì.

Paul e Jessica tuttavia riescono ad uccidere le loro guardie e a fuggire. Sull'ornitottero con il quale sono stati portati nel deserto trovano un pacco lasciato per loro da Yueh, con un kit di sopravvivenza Fremen completo di tute filtranti, acqua, vari strumenti, oltre ad una lettera di spiegazioni e l'anello ducale, che il dottore aveva messo in salvo per Paul. Sempre grazie ai preparativi di Yueh i due vengono poi ritrovati da Duncan Idaho, che li nasconde in una base Fremen (sietch) dove vengono accolti da Liet Kynes.

Dune Seconda parte - Muad'dib

Seconda parte - Muad'dib

Vivendo coi Fremen, Paul e Jessica scoprono ben presto il più custodito segreto di questo popolo: da anni i Fremen sono impegnati in un processo di profonda trasformazione ecologica del loro pianeta, con l'obiettivo di rendere l'ambiente più accogliente per gli umani. Tale progetto è stata ispirato dal precedente planetologo imperiale, padre di Liet, e comporta un lento e laborioso processo fatto di piccoli interventi, come il consolidamento delle dune con vegetazione e la raccolta dell'umidità atmosferica mediante condensatori. Il lavoro coinvolge l'intera popolazione Fremen ed è destinato a durare alcuni secoli, ma essi sono un popolo paziente. Paul propone a Liet un'alleanza con gli Atreides, di cui il ragazzo è ora il duca, promettendo di aiutarli nella loro impresa accelerando il processo, ma mentre discutono la base viene scoperta da forze Harkonnen alla ricerca dei fuggitivi. Grazie al sacrificio di Duncan e Liet, Paul e Jessica riescono a fuggire a bordo di un ornitottero e fanno perdere le loro tracce gettandosi in una tempesta di Coriolis.

Dati certamente per morti, il barone Harkonnen si convince senza ombra di dubbio della definitiva vittoria e procede con i suoi intrighi, animato da un'ambizione che vorrebbe portare la famiglia Harkonnen addirittura al trono imperiale. Come primo passo, affida il governo di Arrakis al nipote Rabban ordinandogli di spremere da Arrakis tutto il profitto possibile, per ripagare la Casa dell'enorme prezzo pagato alla Gilda Spaziale per il trasporto delle truppe sul pianeta. In realtà il barone desidera che la popolazione prenda ad odiare Rabban per poterlo poi sostituire con Feyd-Rautha, suo erede designato. La crudeltà del cugino permetterà al secondo e ben più promettente nipote di presentarsi alla gente di Arrakis come un salvatore, creandosi una base di consensi e potere su un pianeta tanto cruciale nella politica galattica e mettendolo in una buona posizione per una ulteriore ascesa.

Ma Paul e Jessica sono riusciti a sopravvivere alla tempesta e a fare un atterraggio di fortuna in un punto sconosciuto del pianeta. Costretti ad abbandonare il velivolo danneggiato, iniziano un difficile viaggio a piedi attraverso il deserto. Sotto la pressione delle avversità e grazie all'esposizione alla spezia, cui è sottoposto fin dal suo arrivo su Arrakis, alcuni dei poteri di Paul cominciano a risvegliarsi ed alcune vaghe visioni di possibili futuri si fanno strada nella sua mente. Grazie a tali visioni, Paul vede una possibile via per la restaurazione degli Atreides e la rivincita sui suoi nemici, a patto che riesca a sopravvivere al deserto ed a prendere contatto con i Fremen. Insieme a queste, però, egli vede altre e più inquietanti possibilità: immagini di eserciti fanatici inneggianti il suo nome, sguinzagliati per la galassia in una jihad che travolge un numero incalcolabile di vite.

Dopo un lungo cammino, Paul e Jessica incontrano una truppa di Fremen. Jessica riesce a disarmare il loro capo Stilgar a mani nude grazie al suo addestramento Bene Gesserit e questi, impressionato da questa tecnica, offre loro accoglienza presso il suo sietch. In questa occasione Paul incontra per la prima volta Chani, una ragazza Fremen che egli da tempo vedeva in alcuni sogni ricorrenti in una limitata prima manifestazione dei suoi poteri di preveggenza.

Durante una sosta, Jessica e Stilgar hanno modo di discutere sulla situazione e sui loro rapporti; presso i Fremen il capo è per definizione il guerriero più forte e sconfiggere il capo è il tipico modo per prendere il suo posto. Avendo dimostrato di essere più forte, Jessica potrebbe rappresentare una minaccia per la sua autorità perciò, essendo una Bene Gesserit, Stilgar le propone di diventare la loro Sayyaddina, una sacerdotessa Fremen. In tale veste lei può detenere un'autorità paragonabile a quella di Stilgar, ma senza conflitti. Inoltre la Reverenda Madre dei Fremen sta invecchiando e sarebbe un segno del destino se la madre del Lisan Al-Gaib giungesse giusto in tempo per prenderne il posto.

Prima di ripartire uno dei Fremen, Jamis, offesosi per essere stato disarmato da Paul durante quel primo incontro, lo sfida a duello all'ultimo sangue col pretesto di verificare se egli sia davvero il Lisan Al-Gaib della profezia. Un confronto tra un combattente veterano e un ragazzo di quindici anni può sembrare impari, ma Paul ha dalla sua parte anni di addestramento da parte dei migliori spadaccini della galassia, Duncan Idaho e Gurney Halleck e, per quanto riluttante ad uccidere, alla fine ha la meglio sul suo avversario, creandosi una fama nella tribù. Ancora scosso dalla sua prima uccisione, Paul è costretto a partecipare ad una toccante cerimonia funebre dove prende pienamente coscienza delle conseguenze delle sue azioni e ha il suo primo vero assaggio dell'asprezza della vita dei Fremen. Al culmine della cerimonia il ragazzo non riesce a trattenere le lacrime, cosa che genera grande impressione fra i Fremen che, per risparmiare acqua, piangono assai raramente fin dalla più tenera età. L'atto di "donare l'acqua ai morti" assume per il gruppo un forte valore sacro che rafforza la convinzione di aver trovato in lui il messia. Paul viene quindi accettato definitivamente nella tribù col nome segreto di Usul, la base del pilastro, e il nome pubblico di Paul Muad'Dib, dal nome di un piccolo topo canguro del deserto di Dune. Giunti a Sietch Tabr, la comunità di provenienza della truppa, Paul, secondo le usanze Fremen, diviene capo della casa di Jamis e assume responsabilità per la moglie Hara e i due figli. Inoltre viene a sapere che Liet Kayes è morto in un incidente palesemente organizzato dagli Harkonnen e che Chani era sua figlia. Jessica riceve l'investitura ufficiale a Sayaddina e viene rapidamente convocata la Revenda Madre per la cerimonia di successione. Jessica scopre con sconcerto che anche la cerimonia fremen, come quella delle Bene Gesserit, comporta il rito dell'Agonia della Spezia, cioè l'assunzione di essenza di spezia, un liquido prodotto dai giovani vermi delle sabbie quando vengono avvelenati con l'acqua. Tale liquido è altamente tossico e la prova può essere superata solo se la candidata padroneggia le tecniche di controllo della mente sul corpo al punto da metabolizzare il veleno riducendolo ad una forma innocua. L'intensità dell'esperienza causa nella candidata il risveglio delle memorie ancestrali delle sue antenate femmine, che dal quel momento diventano disponibili a livello cosciente aggiungendosi alle profonde doti intellettive di una Reverenda Madre. Durante la trance della prova una Reverenda Madre più anziana e prossima alla morte può inoltre passare la sua memoria alla nuova Reverenda Madre, in modo che le esperienze e le conoscenze accumulate in una lunga vita non vadano perdute. Jessica possiede certamente il livello di addestramento necessario ad affrontare la prova e ad assumere il massimo rango delle Bene Gesserit e normalmente non esiterebbe, tuttavia in questo momento lei è incinta da alcune settimane della figlia del duca Leto e l'agonia della spezia può rivelarsi estremamente pericolosa per il feto. Il pericolo non è tanto di un possibile aborto, ma nel fatto che il processo di risveglio delle memorie precedenti coinvolgerebbe anche la bambina che diventerebbe cosciente di sé pur essendo ancora solo un embrione di poche settimane. Le cronache Bene Gesserit riportano vari casi del genere, i cosiddetti "prenati", bambini nati già con facoltà mentali adulte, ma in tutti i casi il piccolo, non avendo la forza di tenere a bada le personalità degli antenati, finisce per esserne sopraffatto e "posseduto" da un antenato particolarmente forte e malvagio, creando una "abominazione". Nonostante il pericolo, tuttavia, Jessica non può sottrarsi alla prova, le circostanza non consentono rimandi, e la bambina subisce il trauma dell'agonia della spezia.

Dune Terza parte - Il profeta

Terza parte - Il profeta

Gli anni passano, Paul Muad'dib si adatta alla vita del deserto e diviene una figura rispettata presso i Fremen per il suo talento militare. Chani diventa la sua compagna (come concubina) e insieme hanno il piccolo Leto. Jessica nel frattempo mette al mondo la sua bambina, cui danno il nome di Alia, che mostra fin dalla più tenera età la caratteristica di prenata, inquietando la gente del sietch con discorsi e atteggiamenti da adulta. Paul e la madre addestrano alle tecniche di combattimento Bene Gesserit i membri del Sietch Tabr e molti altri giovani che cercano in Paul una guida spirituale. Questi uomini diventeranno poi i Fedaykin, un truppa scelta di guerrieri fanaticamente devoti a Muad'dib, ancora in lotta con le sue visioni per liberarsi dal destino che scorge nelle sue visioni: un destino di Jihad (guerra santa) e di morte.

Per poter essere totalmente accettato dal suo nuovo popolo, Paul deve tuttavia sottoporsi al rito di passaggio con cui i giovani Fremen diventano adulti: imparare a cavalcare il verme delle sabbie. Mentre tutti trovano i vermi estremamente pericolosi e li evitano ad ogni costo, i Fremen hanno segretamente sviluppato una tecnica che consente loro di usare queste creature come mezzo di trasporto. I Fremen considerano i vermi manifestazioni del dio Shai'hulud ed hanno rivestito di una valenza sacra l'atto di cavalcare il verme.

Paul riesce nell'impresa, cavalcando un verme gigantesco lungo più di tre Km, e diventando quindi un Fremen a tutti gli effetti. Durante il viaggio di ritorno lui e i suoi Fedaykin si imbattono in un gruppo di contrabbandieri in cerca di spezia e, con una trappola, riescono a catturarli. Alla loro guida Paul ritrova Gurney Halleck, che non aveva voluto abbandonare il pianeta dopo la sconfitta subita anni prima. Gurney riafferma la sua fedeltà a Paul e si unisce a lui insieme ai suoi uomini, ma lo avverte che fra di essi ci sono alcuni nuovi che secondo lui potrebbero essere spie. Durante una sosta i suoi sospetti trovano conferma quando quegli uomini si rivelano per spie Sardaukar e assalgono i Fremen, senza tuttavia successo. Tutti i Sardaukar vengono uccisi nello scontro, tranne il loro comandante che Paul decide di liberare perché riveli all'imperatore che Paul Atreides è ancora vivo.

Al ritorno a casa, Paul deve affrontare un altro problema: tutti ora si aspettano che sfidi l'amico Stilgar a duello mortale per il comando di Sietch Tabr, secondo la tradizione. Stilgar non intende sottrarsi a questo scontro: pur sapendo che gli costerà la vita, lo accetta come inevitabile. Paul usa quindi l'autorità di cui gode per rompere la tradizione e si proclama duca di Arrakis, assumendo il potere senza uccidere l'amico, che anzi, riconferma capo del sietch e suo braccio destro.

Acclamato da tutti i Fremen, decide quindi di incrementare le ostilità con gli Harkonnen ad un'attiva guerriglia. Il barone Vladimir, intanto, ha deciso che i tempi sono maturi per portare Rabban alla rovina per potergli sostituire Feyd-Rautha e richiede al nipote quote di produzione irraggiungibili, negandogli al contempo nuove truppe. Approfittando di ciò, Paul e i suoi Fremen mettono in crisi gli Harkonnen, riuscendo ad interrompere quasi totalmente le esportazioni di spezia. Ciò costringe l'imperatore Shaddam IV ad intervenire personalmente, decidendo di partire per Arrakis con il suo esercito Sardaukar e le truppe di leva di tutte le Case Maggiori, determinato a cancellare la minaccia Fremen ad ogni costo.

Nonostante i suoi successi, Paul si sente però ancora frustrato dal fatto di non poter controllare i poteri di preveggenza e non riuscire ancora a vedere molte parti del futuro. Egli si sente intrappolato in un destino che continua a guidarlo verso la jihad delle sue visioni e che appare ineluttabile. Decide perciò di intraprendere un pericoloso passo: assumere dell'essenza di spezia e sottoporsi alla cerimonia delle Reverende Madri, cosa a cui nessun uomo era mai riuscito a sopravvivere prima. Paul sopravvive, ma cade in un coma profondo quasi indistinguibile dalla morte e, non avendo detto a nessuno di ciò che stava per fare, molti lo considerano davvero tale. Persino Jessica, dopo aver usato tutte le sue conoscenze per risvegliarlo senza successo, comincia a dubitare. Solo i Fedaykin rimangono convinti che si tratti di una trance religiosa volta a raccogliere le forze necessarie alle successive battaglie. Oramai disperata, Jessica fa tornare Chani dal deserto meridionale, dove buona parte della popolazione Fremen vive e lavora al sicuro dalla guerra. Chani capisce la causa dello stato di Paul e usando dell'altra essenza di spezia, stavolta modificata da Jessica con i suoi poteri di Reverenda madre, riesce a svegliarlo. Paul riemerge così dal coma con rinnovati poteri di preveggenza e con la certezza di essere il Kwisatz Haderach, colui che può essere in molti posti contemporaneamente. Il potere di vedere il futuro però porta un terribile prezzo, la rassegnazione all'inevitabilità del futuro stesso: Paul diverrà un dio e i suoi adoratori porteranno la guerra santa attraverso la galassia.

Mentre Paul era in coma, l'imperatore è sbarcato su Arrakis con i Sardaukar e gli Harkonnen, fortificandosi nello spazioporto di Arrakeen, la capitale del pianeta, mentre le altre case Maggiore vengono tenute in orbita dalla Gilda, pronte ad intervenire. Ormai l'imperatore è a conoscenza della vera identità di Muad'dib, poco prima del suo arrivo ha inviato una grossa unità di Sardaukar in uno dei rifugi Fremen nel profondo deserto. Tali rifugi contengono solo bambini, donne e vecchi Fremen, tuttavia la truppa riesce a malapena a sfuggire con tre prigionieri fra i quali Alia.

Il piano di battaglia di Muad'dib prevede di sfruttare l'arrivo di una tempesta di Coriolis su Arrakeen. Usando le testate atomiche tattiche della famiglia Atreides, i Fremen aprono una breccia nel Muro Scudo, la catena montuosa che circonda la città e la protegge dal deserto. Attraverso la breccia, la tempesta penetra nel bacino in prossimità dello spazioporto e i venti saturi di sabbia ed elettricità statica cortocircuitano gli scudi energetici delle truppe imperiali. Decine di vermi carichi di Fremen vengono guidati nella pianura e i Sardaukar vengono sbaragliati. Nella confusione dell'attacco, Alia riesce a fuggire e uccide il barone Harkonnen.

La battaglia è vinta ma negli scontri il figlio di Paul e Chani, il piccolo Leto, resta ucciso. L'imperatore è costretto alla resa, ma le forze di tutte le altre Case sono ancora in orbita pronte a calare sul pianeta. Paul allora minaccia la Gilda di distruggere l'ecosistema di Dune assieme ad ogni futura produzione di spezia se le truppe non faranno ritorno ai propri pianeti. La Gilda obbedisce e volta le spalle all'imperatore. Questi tenta di salvarsi prima ordinando a Thufir Hawat di uccidere Paul a tradimento con un ago avvelenato, ma questi preferisce uccidere sé stesso, poi appoggiando la richiesta di Feyd-Rautha di risolvere l'antica faida fra Atreides e Harkonnen con un duello. Feyd-Rautha è un combattente abile e senza scrupoli, ma Paul accetta e dopo un difficile combattimento riesce a sconfiggerlo.

A questo punto Shaddam IV, senza più risorse, è costretto ad abdicare e viene mandato in esilio su Salusa Secundus, pianeta madre originale della Casa Corrino. Paul sposa la figlia maggiore dell'ex-imperatore, Irulan, per rispettare le forme di fronte al consiglio delle Case Maggiori; tuttavia si tratta solo di un matrimonio di convenienza, poiché il suo amore appartiene completamente a Chani.

Così Paul Muad'dib diventa il nuovo imperatore della Galassia e trasferisce la capitale su Arrakis, mentre i Fremen stanno già trasformando il suo nome in una nuova religione, pronti a diffonderla in tutto l'universo conosciuto.
[modifica]

Menzioni

I Litfiba sono al lavoro ad un nuovo disco di inediti da studio, che - stando a quanto confermato dallo stesso frontman della band Piero Pelù - potrebbe raggiungere il mercato già entro la fine del prossimo mese di dicembre: l'indiscrezione è stata raccolta dai cronisti di Radioluna, che hanno raggiunto la band in sala di registrazione in attesa del concerto (l'unico, per la band, nel corso di quest'estate) in programma sabato 23 a Sabaudia, in provincia di Latina. "Con Ghigo siamo in studio e stiamo lavorando di brutto al nuovo disco", ha ammesso Pelù: "Al momento non abbiamo programmi precisi, ma speriamo di distribuirlo entro dicembre: sarà un gran disco, noi siamo molto contenti".
L'ultimo album in studio dei Litfiba realizzato con l'apporto sia di Piero Pelù che Ghigo Renzulli è stato "Infinito" del 1999: i due inediti più recenti, "Sole nero" e "Barcollo", sono stati inseriti dal gruppo nel doppio live del 2010 "Stato libero di Litfiba".

Discografia Litfiba


1983 - Eneide di Krypton
1985 - Desaparecido
1986 - 17 re
1988 - Litfiba 3
1990 - El diablo
1993 - Terremoto
1994 - Spirito
1997 - Mondi sommersi
1999 - Infinito
2000 - Elettromacumba
2001 - Insidia
2005 - Essere o sembrare
2009 - Five on Line
2010 - Stato lidero di Litfiba

Eneide di Krypton


La tempesta
Approdo sulle coste della Libia
Il racconto di Enea
L'incontro d'amore
La battaglia sacra
Il canto dei latini

Desaparecido


Eroi nel vento
La preda
Lulù e Marlene
Istanbul
Tziganata
Pioggia di luce
Desaparecido
Guerr

17 re


Resta
Re del silenzio
Café, Mexcal e Rosita
Vendette
Pierrot e la luna
Tango
Come un Dio
Febbre
Apapaia
Univers
Sulla Terra
Ballata
Gira nel mio cerchio
Can
Oro nero
Ferito

Litfiba 3


Santiago
Amigo
Louisiana
Ci sei solo tu
Paname
Cuore di vetro
Tex
Peste
Corri
Bambino

El diablo


El diablo
Proibito
Il volo
Siamo umani
Woda-Woda
Ragazzo
Gioconda
Resisti

Terremoto


Dimmi il nome
Maudit
Fata Morgana
Soldi
Firenze sogna
Dinosauro
Prima guardia
Il mistero di Giulia
Sotto il vulcano

Spirito


Lo spettacolo
Animale di zona
Spirito
La musica fa
Tammùria
Lacio drom (Buon viaggio)
No frontiere
Diavolo illuso
Telephone blues
Ora d'aria
Suona fratello

Mondi sommersi


Ritmo
Imparerò
Regina di cuori
Goccia a goccia
Si può
Ritmo 2 #
L'esercito delle forchette
Sparami
Apri le tue porte
Dottor M.
In fondo alla boccia

Infinito


Il mio corpo che cambia
Mascherina
Sexy dream
Canto di gioia
Nuovi rampanti
Prendi in mano i tuoi anni
Vivere il mio tempo
Frank
Incantesimo

Elettromacumba


Il pazzo che ride
Elettromacumba intro
Elettromacumba
Il giardino della follia
Piegami
Dall'alba al tramonto
C'est la vie
Spia
Profumo
Il patto

Insidia


Mr. Hyde
Insidia
La stanza dell'oro
Nell'attimo
Invisibile
Il branco
Ruggine
Senza rete
Luce che trema
Oceano
Ruggine remix

Essere o sembrare


La tela del ragno
Sette vite
Stasera
Giorni di vento
No mai
Alba e tempesta
Prendere o Lasciare
Mistery Train
Sottile ramo

Five on Line


Sepolto vivo
Animale di zona
Effetti collaterali
Luce che trema
Terra di nessuno