Litfiba sono un gruppo musicale di rock italiano, formatosi a Firenze nel 1980.
Il nome nasce dall'indirizzo telex della storica sala prove utilizzata dalla band sin dagli esordi, situata nella fiorentina via de' Bardi al civico 32: "L" (prefisso telex), "IT" (Italia), "FI" (Firenze), "BA" (via de' Bardi).
« Conoscevo bene l'apparecchio e il sistema Iricon per comporne l'indirizzo: fra i tanti lavori della mia vita, ho fatto anche l'operatore telex." L = sigla fissa di chiamata del sistema Iricon; IT = Italia; FI = Firenze; BA = Bardi (Via dei Bardi, sede della mitica cantina dei Litfiba in via dei Bardi 32). »
(Ghigo Renzulli)
La nascita del gruppo si deve a Federico "Ghigo" Renzulli e Gianni Maroccolo che incontrano altri tre ragazzi, come loro cultori del genere punk (all'epoca in fase di iniziale declino), dell' hard rock (di matrice settanta), ma soprattutto della new wave. Il loro suono anni ottanta è una personale chiave di lettura della new wave e, difatti, la band crea una vera e propria "wave rock mediterranea" capace di coniugare il fascino etnico dei suoni mediterranei con la spigolosità delle atmosfere dark anglofone.
Negli anni novanta i Litfiba si propongono prima con un grintoso e selvaggio rock latineggiante, successivamente con un pop-rock riscuotendo ampio successo. Nel 1999 la storica voce di Piero Pelù si allontana dalla band per una carriera solista. Dopo tale colpo di scena, la band riparte con le sonorità rock che vennero momentaneamente accantonate con l'album Infinito e reclutando due nuovi cantanti, prima Gianluigi Cavallo (dal 2000 al 2006) poi Filippo Margheri (dal 2007 al 2009)
La band a cinque
I Litfiba nel 1982: Ghigo Renzulli - Renzo Franchi - Antonio Aiazzi - Piero Pelù - Gianni Maroccolo
La band originaria è formata da cinque elementi: Ghigo Renzulli alla chitarra, Gianni Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere, Francesco Calamai alla batteria e Piero Pelù alla voce. Il gruppo è influenzato fortemente dal punk e dalla nascente new wave, generi molto in voga in quel periodo nel panorama musicale europeo e di cui Firenze fu una piccola capitale italiana grazie a band come Diaframma, Pankow, Neon e per l'appunto gli stessi Litfiba. L'esordio vero e proprio è avvenuto il giorno 6 dicembre 1980, alla Rokkoteca Brighton (che è in realtà un'appendice della casa del popolo di Settignano, vicino a Firenze).
Nel 1982 la band incide il primo EP contenente cinque pezzi intitolato Litfiba, nello stesso anno vincono la seconda edizione del Rock Festival Italiano, il cui premio prevede la pubblicazione di un 45 giri. Intanto Calamai lascia il posto a Renzo Franchi. Nel 1983 esce il 45 giri Luna/La preda; nello stesso anno i Litfiba partecipano alla compilation Body Section con il brano “Transea” e pubblicano Eneide di Krypton, ovvero la colonna sonora dell’omonimo spettacolo teatrale. Nel 1984, con Ringo De Palma (vero nome Luca de Benedictis) alla batteria, esce l’ep Yassassin che contiene, oltre alla title-track (che è una cover di David Bowie) in due versioni differenti, anche la ballata “Elettrica danza”. Partecipano inoltre alla compilation Catalogue Issue con due brani inediti “Versante est" ed "Onda araba". In questo periodo, la band comincia anche a farsi conoscere ed apprezzare soprattutto fuori dall'Italia.
La "trilogia del potere"
I cinque nel 1985 pubblicano il primo vero LP, Desaparecido, che li propone al grande pubblico e li fa uscire dall'underground. Il tema portante delle liriche è il rifiuto alla violenza e l’antimilitarismo. Il suono unisce le influenze new wave con un gusto per la melodia tipicamente mediterranea. Desaparecido sarà seguito da Transea (ep del 1986) e dal secondo album, il più ambizioso: 17 re, registrato in soli tre mesi e da molti ritenuto il migliore album della band. Si spazia dal dark, al rock, al punk, tutto condito con testi visionari e suggestioni folk.
Dal tour successivo sarà tratto il live 12-5-87 (aprite i vostri occhi), il loro primo disco dal vivo, registrato al Tenax di Firenze.
L'album successivo, Litfiba 3, nel 1988, viene annunciato come il capitolo conclusivo della "trilogia del potere", un'ideale saga ispirata dal rifiuto di ogni forma di totalitarismo, e del quale concettualmente fanno parte anche Desaparecido e 17 re. Meno sognante dei precedenti, ma ugualmente suggestivo, è l'ultimo lavoro ove prevalgono le influenze dark e wave che continueranno comunque ad affiorare timidamente nel sound della band.
Rinunciando a forme di promozione classiche, come quella televisiva, i Litfiba riescono a raggiungere livelli di popolarità impensabili per un gruppo rock italiano e Pirata, realizzato dal vivo e in studio nel 1989, li consacra definitivamente.
Nello stesso periodo, le divergenze artistiche nei Litfiba tra il manager Alberto Pirelli e Gianni Maroccolo inducono quest'ultimo a lasciare il gruppo. Maroccolo, Francesco Magnelli e Ringo De Palma entrano quindi nei CCCP Fedeli alla linea[3]; De Palma in seguito, dopo la registrazione di Epica Etica Etnica Pathos, si allontana a tempo indeterminato per problemi di salute e personali. La sua tragica scomparsa avverrà nel 1990
La "tetralogia degli elementi"
Ghigo e Piero divengono a tutti gli effetti i leader della band. A loro e ad Aiazzi si uniscono Roberto Terzani al basso, Daniele Trambusti alla batteria e Candelo Cabezas alle percussioni. Dal Pirata Tour '90 la band trae una VHS dal vivo.
Pelù e Renzulli si mettono quindi a lavorare sul materiale del nuovo disco che esce nel 1990: El diablo. Anche in questo caso, dal tour (che vede come secondo chitarrista Federico Poggipollini), verrà tratta una VHS: El diablo Tour. Il nuovo album celebra idealmente l'elemento Fuoco e segna una evoluzione stilistica della band, i cui arrangiamenti tendono sempre più verso il rock. Con questo disco i Litfiba si aprono ad un maggiore consenso di pubblico, non solo italiano, riscuotendo ampio successo. La title-track è tuttora uno degli anthem rock per antonomasia, "Il Volo" è dedicata alla tragica scomparsa del batterista Ringo De Palma e "Proibito" è diventato un inno all'antiproibizionismo.
Sogno ribelle (1992) è la prova di questo nuovo corso: è un'antologia di brani del periodo precedente riveduti e corretti in una veste più rock. In essa sono inclusi anche pezzi live e l'inedito "Linea d'ombra". Ne seguirà anche la versione VHS: una raccolta di videoclip, qualche live già edito e una lunga ed inedita intervista che documenta il nuovo stile dei Litfiba.
Nel 1993, con Franco Caforio alla batteria al posto di Trambusti, esce l'album più rock e "duro" del gruppo, Terremoto. Il disco raggiunge la seconda posizione della classifica FIMI. Dedicato all'elemento Terra, l’album è un concentrato di rock massiccio, talora ai confini del metal e comprende liriche che trattano il tema della mafia e della televisione, del fascino perverso del denaro, dei mutamenti politici e sociali in corso in Italia e ancora dell'antimilitarismo. Al relativo tour non prenderà parte Poggipollini.
Passati dalla Compagnia Generale del Disco alla EMI (con varie traversie giuridiche che porteranno all'uscita di numerose compilation non autorizzate) i Litfiba pubblicano nel 1994 Colpo di coda, testimonianza live del "Terremoto Tour", un doppio album con due inediti ("A denti stretti" e "Africa") e nella prima edizione anche il booklet fotografico, realizzato da Alex Maioli, "Novantanovefoto".
Nel 1995 i Litfiba cambiano nuovamente organico: il basso passa da Terzani (che rientrerà nel tour successivo alla seconda chitarra) a Daniele Bagni, e la band dà vita al terzo LP della Tetralogia degli elementi: come El diablo celebrava il Fuoco e Terremoto la Terra, Spirito tratta l'Aria. Prodotto dai Litfiba stessi con la collaborazione di Rick Parashar, il produttore divenuto celebre per "Ten" dei Pearl Jam, il disco intraprende una strada diversa dai più recenti lavori, con canzoni più solari, fantasiose e positive. "Spirito" diventa un singolo di grande successo, così come "Lo spettacolo" e la tzigana "Lacio drom".
Nello stesso anno il gruppo pubblica Lacio drom un cd contentete i singoli di “Spirito” remixati e varie testimonianze di brani dal vivo, in allegato una VHS con diversi filmati del dietro le quinte dello "Spirito tour". Una chicca è l'intervista di Pelù al Venerabile Maestro della Loggia massonica P2 Licio Gelli, uno dei personaggi più controversi della storia italiana, che il cantante ha sfrontatamente "pizzicato" nella sua villa di Arezzo.
L'elemento mancante, l'Acqua, è il centro tematico e sonoro di Mondi sommersi (1997), l'album dell'ulteriore trionfo della band (oltre 700.000 copie in breve tempo), vede l'uscita di Aiazzi, mentre Terzani qui svolge il doppio ruolo di tastierista e secondo chitarrista. La più grande tournée nella storia del gruppo dà vita a due testimonianze entrambe uscite con il titolo Croce e delizia: un doppio cd live, dedicato alla memoria del percussionista Candelo Cabezas prematuramente scomparso ed una VHS, il cui ricavato va alle popolazioni colpite dal terremoto in Umbria e Marche.
L'ultimo capitolo della storia dei Litfiba con Pelù come vocalist è Infinito pubblicato nel 1999 (album dedicato all'elemento mancante, il Tempo, ma criticato da molti per il suono molto leggero). Nonostante tutto riesce ad attirare il pubblico e a vendere 900.000 copie. Di gran successo sarà anche la relativa tournée con il tutto esaurito nei palazzetti. Ma le tensioni artistiche e personali fra il cantante e il chitarrista sulla gestione della band diventano sempre più marcate. Al termine del tour Piero Pelù decide di abbandonare il sentiero Litfiba dedicandosi alla carriera solista. L'ultimo concerto del cantante con i Litfiba è al "Monza Rock Festival 1999". Seguiranno Pelù tutti i componenti degli ultimi anni: Bagni, Terzani e Caforio.
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