lunedì 28 novembre 2011

Dopo un silenzio di 12 anni eccoli tornati con un nuovo lavoro leggi l' articolo uscito su facebook lunedì 28 novembre 2011 tre giorni dopo l'inedito


Tornano i Litfiba. A distanza di 12 anni dalla separazione, Piero Pelù e Ghigo Renzulli decidono di rimettersi in gioco e lo fanno con ciò che gli riesce meglio: la musica, quella rock per intenderci. Un singolo “Squalo” che anticipa l'uscita del loro nuovo album di inediti nei negozi dal prossimo 17 Gennaio. Dopo la parentesi del 2010 con l'album live “Stato libero di litfiba”, con questo new single in rotazione dal 25 Novembre su tutte le radio, la band fiorentina abbandona definitivamente un'etichetta scomoda per i fan di vecchia data, quella di gruppo divenuto troppo nazional-popolare. Furono infatti l'enorme successo e un sound molto commerciale intorno alla fine degli anni '90 a generare una crisi interna alla band culminata con l’abbandono di Pelù, per la quale, come successivamente ammesso dal duo, forti furono le pressioni esercitate da parte della casa discografica di allora, responsabile si dell'enorme successo di album quali Mondi Sommersi ed Infinito, ma allo stesso tempo carnefice della più grande Rock-band Italiana. Vecchie robe direbbero loro, di acqua sotto i ponti dell'Arno ne è passata. Dieci lunghissimi anni di carriere separate con episodi felici alternati a momenti poco prosperi. Ma la musica sembra cambiata, anzi, sembra tornata agli antichi fasti verrebbe da dire. I Litfiba ruggiscono di nuovo, graffianti come nei primi '90, pungenti ed ironici nei testi, potenti e ricercati nel sound. Il singolo “Squalo” si presenta con versi forse apparentemente banali, dietro ai quali si cela una metafora attuale, attualissima. Lo squalo è il consumismo, la finanza, il sistema bancario che tutto divora. E considerata la situazione politico-economica attuale, quanto mai azzeccato. Ascoltando la voce di Pelù, che con il suo tipico cantato onomatopeico interpreta al meglio ciò che intende comunicare, sembra di essere catapultati cronologicamente all'indietro, ai tempi di “Terremoto”, album pubblicato a pochi giorni dallo scandalo di Tangentopoli, il quale, scatenò non poche polemiche con pezzi decisamente forti, di denuncia, verso un sistema politico letteralmente in putrefazione, all'alba di una seconda Repubblica che avrebbe esclusivamente riciclato il peggio, cambiando semplicemente pelle. Il marchio di fabbrica della band fiorentina in fondo è sempre stato questo, mai scontati anche nelle tematiche affrontate fin dal primo album della svolta rock dopo il periodo new-wave, “El Diablo”, in aperta polemica con il Vaticano. Una band che ha sempre avuto qualcosa da dire, che ha costantemente cercato di rinnovarsi regalando pietre miliari del rock italiano quali 17Re e il live Colpo di coda, cosi diversi ma che ben si prestano a far comprendere la continua sperimentazione del duo. Talvolta sopra le righe anche negli atteggiamenti molto coloriti del suo front-man che ben si plasmano con l'aplomb del chitarrista ed autore Renzulli. Forse è proprio questa la forza dei Litfiba, la fusione perfetta tra i due, un'alchimia per la quale la Fender Stratocaster di Ghigo sembra creata apposta per assecondare le liriche di Piero e viceversa. Questo nuovo singolo lo dimostra appieno. Ottimi spunti e una grandissima produzione di Tim Palmer, un riff tipicamente sabbathiano accompagnato da buone tastiere che introducono un assolo tra il rock ed il blues, condito da una sezione ritmica ben strutturata. Ottima la voce di Pelù che finalmente ha deciso di mettere da parte improbabili falsetti ed è tornato ad utilizzare al meglio il talento vocale dal tocco baritonale che ne fa una figura originale, forse unica nel suo genere. Non male dunque, difficile aspettarsi di meglio da due artisti che alla soglia dei 50 e 60 anni e con alle spalle 30 anni di carriera, ancora sembrano in grado di proporre qualcosa di interessante in un panorama musicale italiano omologato a criteri che poco spazio concedono alla creatività artistica e alla libertà di espressione.

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